Sabato 18 ottobre, sull’Etna, nella vigna più alta di Sciaranuova, è stato tagliato l’ultimo grappolo di una vendemmia straordinaria, iniziata il 4 agosto a Noto con il Moscato. Un percorso che attraversa tutta la Sicilia e che quest’anno si è distinto per la sua armonia, dopo due annate complesse e imprevedibili. Il clima regolare e la ripresa vegetativa delle vigne, che dopo un biennio di quasi “riposo” hanno ritrovato vigore ed equilibrio, hanno reso possibile un raccolto che resterà tra i più ricchi degli ultimi anni. L’inverno e la primavera hanno garantito un buon accumulo idrico e un’ottima efficienza fotosintetica, mentre le piogge estive, cadenzate e mai eccessive, unite a un’estate mite e senza ondate di calore, hanno accompagnato la maturazione delle uve verso un equilibrio armonico. Il risultato è un’annata di uve perfettamente sane, con una produzione superiore del 25% rispetto al 2024 e una qualità altissima in tutte le tenute, da Menfi a Vittoria, da Noto all’Etna.
A Menfi la vendemmia è stata splendida, in particolare nelle vigne più alte di Ulmo, Monte Cirami e Maroccoli, dove i suoli freschi e la macchia mediterranea hanno favorito una maturazione completa e armoniosa. È stata un’annata ideale per i rossi da uve francesi e straordinaria per i bianchi – Grillo, Sauvignon Blanc, Chardonnay e Grecanico – che promettono vini di eleganza e complessità. Anche a Vittoria e Noto la stagione è stata favorevole: un’estate non calda ha regalato Frappati ricchi di profumi e Nero d’Avola vibranti e freschi, mentre a Noto il Moscato ha brillato per intensità aromatica e il Perricone, ancora giovane nel nostro lavoro, ha dato risultati molto promettenti. Sull’Etna, la vendemmia è stata praticamente perfetta. Piogge regolari e un andamento climatico equilibrato hanno favorito uve sane e abbondanti, capaci di esprimere il meglio del territorio. Le prime sensazioni sono ottime: un’annata da cinque stelle e più. Solo a Milazzo la stagione ha richiesto più attenzione, con qualche pioggia di troppo che ha rallentato le maturazioni, ricordandoci ancora una volta che la Sicilia è un mosaico di microclimi e sfumature, dove ogni vigneto ha la propria voce.
Quella del 2025 rimarrà una vendemmia da incorniciare, che ora prosegue in cantina con pazienza, entusiasmo e precisione: il lavoro silenzioso che trasforma i grappoli in emozione, per arrivare al bicchiere e a chi ci accompagna, anno dopo anno, in questa avventura fatta di impegno, natura e passione.